Solo poco tempo fa abbiamo dato la notizia della morte di Massimo Falcone e adesso eccoci a parlare della dipartita di un altro degli storici "ragazzi di don Luigi": Fausto Pelle.
Fausto ha fatto parte del primo gruppo di ospiti di "Villa Sorriso", il secondo locale affittato dal Comune all'interno del vecchio Casermone, a quella che sotto la guida di don Luigi sarebbe diventata la Comunità Aravecchia, più brevemente ancora "la Casa". Lavorò al primo progetto di Cooperativa che gestiva un negozio di alimentari proprio nel vecchio casermone. Fausto arrivò a Villa Sorriso che era ancora minorenne e vi rimase fino al giorno del matrimonio.
Crescendo manifestò il desiderio di diventare fotografo, fece le scuole necessarie, e dopo il suo matrimonio con Giovanna che lo portò a trasferirsi a Novara, realizzò il suo sogno diventando uno dei più apprezzati fotografi di quella città.
La vita di Fausto in quegli anni in cui vennero al mondo i due figli Francesco e Lorenzo mantenne saldi legami con l'Aravecchia che si sono concretizzati in vacanze fatte con i compagni degli anni giovanili, coi nuovi ospiti e don Luigi e suor Fernanda.
La rivoluzione dei mezzi di informazione in anni recenti ha fatto praticamente scomparire la figura del "fotografo" e Fausto aveva saputo riciclarsi nei servizi sociali che lo hanno portato ad una nuova esperienza all'Aravecchia a fianco dei rifugiati. Memore degli insegnamenti di don Luigi è stato accanto a loro come operatore e si dedicò soprattutto all'insegnamento della lingua italiana.
La sua prematura dipartita a soli 57 anni è dovuta ad un incidente domestico, la caduta da una scala con conseguente trauma cranico e sopravvenuto coma.
Anche nella morte Fausto si è dimostrato un degno "figlio" di don Luigi, aveva infatti predisposto di donare gli organi che le circostanze della sua morte avessero permesso di espiantare. La morte sopravvenuta durante il coma non ha permesso di donare altri organi ma le sue cornee sono state espiantare e ci piace pensare che esse continuino a guardare col suo piglio professionale le bellezze del creato e della vita come aveva imparato a fare lui coll'aiuto di don Luigi e della sua famiglia: Giovanna, Lorenzo e Francesco a cui la nostra associazione vuol far giungere tutto il nostro affetto ed amicizia.